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Glossario

Qui trovate un elenco con le descrizioni dettagliate delle principali parole chiave che caratterizzano il mondo degli oli essenziali e della cosmesi

Idrolato

L' idrolato o idrosol è la cosiddetta “acqua aromatica” vegetale e si ottiene per distillazione in corrente di vapore della pianta fresca, appena raccolta. 
Durante la distillazione le erbe vengono attraversate da vapore acqueo e alla fine del processo si ottengono tanto l’olio essenziale quanto l’idrolato: quest’ultimo è una miscela naturale di acqua arricchita dai principi più idrosolubili della pianta e tracce di olio essenziale. 
È un prodotto 100% naturale e affascinante, in quanto non riproducibile con tecniche di laboratorio! 
L'olio essenziale è il prodotto più prezioso ed utilizzato, ma l'idrolato è stato riscoperto e può avere tanti benefici e impieghi. Ecco i più conosciuti:
Come tonici viso 100% naturali, aiutano a ristabilire il corretto pH della pelle dopo la detersione con il latte detergente ( l'idrolato in sé ha un pH vicino al valore 5 ) spruzzandoli direttamente su viso e collo o su di un dischetto di cotone
Per rinfrescare, tonificare o lenire la pelle ( l'idrolato di Lavanda è tra i più conosciuti, per la sua azione lenitiva e antirossore ) . In estate si possono conservare in frigorifero e all'occorrenza spruzzare sulle parti del corpo dove c'è bisogno di freschezza e idratazione
Come ingrediente dei prodotti cosmetici: grazie alle loro caratteristiche e proprietà, sostituiscono egregiamente l' acqua nella fase acquosa di creme viso e corpo, sieri, shampoo e balsami ! Nei cosmetici della mia linea gli idrolati sono molto presenti!
Per i capelli: grazie al loro pH leggermente acido contribuiscono a mantenere la morbidezza e lucentezza dei capelli, si possono spruzzare puri sui capelli bagnanti dopo averli lavati!
Come base per le maschere di bellezza e nei trattamenti fai-da te: possono essere usati infatti al posto della semplice acqua

Olio essenziale

Gli oli essenziali o oli eterici sono sostanze profumate che si trovano nelle diverse parti delle piante ( fiori, foglie, bucce, frutti, radici ) e in diverse quantità, sotto forma di minuscole gocce oleose.
Alle piante servono per espletare molte delle loro funzioni vitali e contengono tutti i caratteri distintivi delle diverse specie vegetali, ne rappresentano quindi l' anima.
Per estrarli dalle piante si utilizzano diversi metodi, i più utilizzati sono la distillazione in corrente di vapore ( le erbe fresche vengono attraversate da vapore acqueo e alla fine del processo si ottengono tanto l’olio essenziale quanto l’idrolato ) e la spremitura a freddo, operazione destinata principalmente a piante e frutti che contengono gli oli essenziali nelle bucce ( ad esempio tutti gli agrumi ) .
Una volta estratti si presentano come sostanze oleose, liquide e volatili, profumatissime. Hanno bisogno di maturare all'interno di recipienti appositi, prima di essere utilizzati per gli svariati scopi.
“ Usando gli oli essenziali assorbiamo l'energia vitale delle piante. La loro vibrazione all'interno dell'universo ci può aiutare ad armonizzarsi con esso “
Attenzione: per motivi “di risparmio” spesso gli oli essenziali vengono estratti con solventi, che non sempre vengono eliminati completamente dall'olio ottenuto, oppure gli oli essenziali possono venir arricchiti di alcune molecole ottenute con fini procedimenti di laboratorio.. quindi non tutti gli oli presenti sul mercato sono puri, la contraffazione è a volte così perfetta che spesso anche un esperto non la riconosce. Solo con analisi specifiche di laboratorio si distinguono gli oli puri da quelli sintetici o arricchiti.
L'acquisto è quindi una questione di fiducia e solo quelli naturali puri mantengono inalterate le loro proprietà terapeutiche. E' importantissimo quindi che l'olio essenziale che utilizziamo sia naturale, puro, tracciabile e biologico.

Codice Inci

L’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) è una denominazione internazionale utilizzata per indicare in etichetta i diversi ingredienti del prodotto cosmetico. Riporta l’elenco di tutti gli ingredienti contenuti al suo interno, riportati in ordine decrescente di concentrazione al momento della loro incorporazione.

Le cosmesi eco bio

È un modo di concepire la cosmesi che non prevede l’utilizzo di sostanze derivate dal petrolio o da prodotti chimici di utilizzo industriale, utilizzando invece materie prime naturali: sostanze che derivano da vegetali e da biosintesi ed estratte con metodi non inquinanti.
La cosmesi è ecologica in quanto l’esclusione di derivati del petrolio e di sostanze chimiche va a beneficio dell’ambiente, inoltre gli estratti vegetali provengono tutti da colture biologiche o comunque colture controllate e prive quindi pesticidi o residui tossici. Le materie prime inoltre sono rapidamente biodegradabili, quindi una volta riversate negli scarichi verranno smaltite e non inquineranno i terreni e l'ecosistema acquatico.
Non vi sono test su animali ( in realtà i test sugli animali per i prodotti cosmetici sono già vietati nell'UE dal 2004 e dal 2009 sono vietati anche i test che riguardano le sostanze che compongono i prodotti cosmetici ) né animali vengono soppressi per la produzione, si presta attenzione all’eventuale presenza di alluminio, nickel ed allergeni.
In sostanza la cosmesi eco/bio è la cosmesi ecologica, attenta all’ambiente, agli animali, biologica, rispettosa delle coltivazioni e di Madre Natura.

Crema viso e crema corpo

Una crema cosmetica è un’emulsione, ovvero la mescolanza di una fase acquosa ( generalmente acqua o estratti acquosi di piante e gel ) di una oleosa ( diversi oli ) e di uno e più emulsionanti, che le uniscono. Le percentuali di fase acquosa, fase oleosa ed emulsionanti variano in maniera considerevole e variano anche le sostanze che le caratterizzano, in base al tipo di prodotto che si vuole ottenere.
All'interno di esse si incorporano i principi attivi vegetali e non, gli oli essenziali, gli attivi specifici selezionati in laboratorio, i conservanti ( nella mia linea di prodotti solo quelli ammessi nel disciplinare della cosmesi eco/bio ) per arricchire il prodotto finale di virtù specifiche: idratanti, antiage, lenitive, purificanti, protettive, rassodanti, elasticizzanti, anticellulite, antiinfiammatorie ecc .

Oli, burri e cere

Alla base di creme naturali ci sono gli oli e i burri vegetali, sostanze che fanno parte dei lipidi, noti comunemente come grassi. Oli e burri hanno proprietà emollienti per la pelle e si integrano con il film idroacidolipidico della pelle, migliorando l’idratazione dell’epidermide. I grassi infatti, riducono l’evaporazione dell’acqua presente sulla cute e stimolano le cellule superficiali a richiamare acqua dagli strati più profondi della pelle. Una pelle più idratata, non solo ha un aspetto migliore, ma assorbe meglio le altre sostanze attive presenti in un cosmetico, che così riescono a penetrare tra le cellule dell’epidermide.

OLI e BURRI hanno una composizione chimica simile: sono entrambi costituiti da trigliceridi e da una parte insaponificabile, ricca di vitamine ( soprattutto vitamina E ) e di altri componenti utili per la pelle con azione antiossidante e cicatrizzante. Sembra inoltre che la frazione insaponificabile di oli e burri vegetali sia in grado di influire sugli ormoni che comandano i fibroblasti, stimolando questi ultimi a produrre collagene ed elastina.
Oli e burri ricchi di grassi insaturi, liquidi a temperatura ambiente, e con un’alta frazione insaponificabile sono i più preziosi per la pelle. Tra questi troviamo l’olio di oliva, l’olio di mandorle dolci e i preziosi oli di avocado e rosa mosqueta .
I burri vegetali sono invece costituiti prevalentemente da grassi saturi e si presentano solidi a temperatura ambiente. Tra quelli più usati nei cosmetici troviamo quello di cacao, di karitè e di mango, utilizzati per la preparazione di creme per il viso e per il corpo e balsami per le labbra. Il burro vegetale più conosciuto e usato nella cosmesi naturale è sicuramente quello di karité: è un prodotto emolliente, cicatrizzante, antinfiammatorio e antiage: è quindi un ottimo rimedio per la pelle secca, screpolata, ruvida e matura. Oltre ad ammorbidire l’epidermide, previene rughe e smagliature e aiuta la pelle a rigenerarsi e cicatrizzarsi più in fretta.

Nella categoria dei lipidi rientrano anche le CERE, anche se non contengono trigliceridi.
A eccezione della cera di jojoba (che viene infatti chiamata “olio di jojoba” ma in realtà è una cera liquida), le cere sono tutte solide a temperatura ambiente.
Vengono usate per dare consistenza ad alcuni cosmetici, tra cui burri da massaggio, balsami per le labbra, scrub corpo professionali, profumi solidi e unguenti da utilizzare per le parti del corpo che hanno bisogno di più nutrimento, come gomiti, mani e piedi secchi.
Le cere possono essere di origine vegetale o animale. Oltre alla conosciuta cera d’api (Cera Alba) esistono anche la cera candelilla, la cera carnaruba, la cera mimosa e la già citata cera di jojoba .

Oleoliti

L’oleolito è una soluzione oleosa in cui sono state fatte macerare erbe e fiori freschi o essiccati per estrarre da questi le sostanze lipofile (che hanno affinità con gli oli ) . Gli oleoliti si preparano coprendo l’erba scelta con un olio oppure con una miscela di oli vegetali, principalmente di Girasole e di Oliva i quali fungono da solventi ed estraggono i principi attivi della pianta lasciata a macerare, generalmente per un mese.
Nella nostra cosmesi green sono spesso presenti gli oleoliti delle nostre piante biologiche, sotto forma di estratti concentrati che entrano a far parte delle formule delle creme e dei detergenti corpo e capelli !
I più utilizzati sono:
quello di calendula, lenitivo e cicatrizzante per la pelle e le mucose, ottimo dopo sole, ma anche per i problemi della pelle dei neonati, per le donne in gravidanza e per il post-partum, nonché per tutte le pelli delicate, secche e soggette ad eritemi o dermatiti atopiche
quello di camomilla, ottimo per le pelli delicate e sensibili di viso e corpo, anche per i neonati, vanta proprietà analoghe a quello di calendula, ma si rivela utile anche come antispasmodico da massaggiare su stomaco e intestino nel caso di crampi e dolori
quello di arnica, con azione antinfiammatoria, decongestionante, anticellulite, antiedema
quello di lavanda, dalle proprietà antisettiche, lenitive, antiprurito e astringenti, valido anch'esso per i neonati e per le pelli delle persone anziane
LO SAPEVI? Molti oleoliti sono adatti al bagnetto dei piccolissimi e anche come struccanti naturali per viso e occhi ( soprattutto nelle pelli delicate ) grazie alla loro delicata azione detergente.

Tensioattivi

I tensioattivi sono molecole capaci di abbassare la tensione superficiale dell’acqua ( la forza che tiene unite tra di loro le molecole d’acqua in superficie ) e in grado di emulsionare acqua e grasso ( lo sporco ), normalmente non miscibili tra loro. Grazie alla loro struttura i tensioattivi legano da una parte l’acqua e dall’altra il grasso e questo consente loro di allontanare lo sporco da pelle e capelli.
Il tensioattivo più naturale che abbiamo a disposizione è il sapone, ma ne esistono un’infinità – di origine vegetale o sintetica - e si trovano in tutti i prodotti per la detersione, come shampoo, bagnoschiuma, detergenti per l’igiene intima, sapone liquido, gel detergenti. I più discussi tra quelli maggiormente utilizzati nei prodotti industriali sono il sodio laurilsolfato ( Sodium Lauryl Sulfate o SLS ) e il sodio lauriletere solfato ( Sodium Laureth Sulfate o SLES ). Questi due tensioattivi sono molto sgrassanti ( soprattutto il SLS) ed economici, ma hanno un’azione detergente troppo drastica: durante il lavaggio possono rimuovere il film idroacidolipidico e aumentare la permeabilità della pelle permettendo ad altre sostanze – comprese quelle nocive - di penetrare. Per questo non vengono utilizzati nei miei prodotti e nemmeno nella cosmesi green in generale, ma vengono sostituiti da quelli di origine vegetale: questi possono essere ricavati dalla saponificazione dell’olio di cocco, di oliva, e di altri oli vegetali, oppure dall'esterificazione dello zucchero con acidi grassi. Questi tensioattivi, opportunamente dosati, non presentano problemi di aggressività sulla cute e sono ben tollerati.
LO SAPEVI? Un buon detergente non è mai composto da un solo tensioattivo ! Esso ha infatti bisogno di più tensioattivi che svolgano diversi ruoli: lavante, schiumogeno, mitigante, addensante... Bisogna scegliere con cura quale sarà il tensioattivo principalmente lavante, quello che invece andrà a mitigare gli effetti sulla pelle di quello principale e un terzo che completerà la sinergia del mix scelto, per rendere il prodotto performante.
Nei bagnodoccia e detergente intimo della mia linea abbiamo scelto tre tensioattivi che con le giuste proporzioni conferiscono ai prodotti una azione pulente, ma allo stesso tempo lasciano la pelle morbida e mantengono una consistenza densa e cremosa.
Per questo sono molto apprezzati dalla mia clientela!
Cocamidopropyl betaine : è un tensioattivo anfotero derivato dall’olio di cocco. Grazie alle sue caratteristiche può assumere sia pH positivi, che pH negativi, a seconda della formulazione in cui viene utilizzato e può essere miscelato ad altri tensioattivi (anionici, cationici, non ionici), in modo da ridurne l’aggressività rendendo la formulazione adatta a pelli sensibili. La miscelazione con altri tensioattivi riduce anche l’aggressività della Cocamidopropyl betaina stessa.
Sodium lauroyl sarcosinate: Si ottiene per reazione tra cloruro di lauroile - ottenuto per distillazione di olio di cocco - e sarcosina sodica ( di origine sintetica e non animale ! ) . E’ un tensioattivo anionico utilizzato come tensioattivo ausiliario per ridurre l’aggressività dei tensioattivi maggiormente aggressivi o come primario in prodotti destinati a pelli sensibili ( tra cui anche quella dei bambini ) e facilmente irritabili. E' un tensioattivo dolce ad alta tollerabilità, indicato per pelli sensibili, dal buon potere schiumogeno e molto stabile a diversi range di pH.
Coco glucosyde: E' ricavato dall'olio di cocco, ed è per questo completamente naturale. Esso è un etere fra alcool grassi C8-16 e oligomeri del glucosio. E' un tensioattivo non ionico, dotato di proprietà schiumogene ed ed è estremamente delicato sulla cute. Inoltre è molto stabile, il che la rende ideale per la formulazione di prodotti come bagnoschiuma e gel doccia e agisce da emulsionante in quanto consente agli oli essenziali di mescolarsi con l'acqua.

Petrolati, paraffine, parabeni

Non li usiamo nei nostri prodotti!
Ingredienti come Paraffin liquid, Petrolatum, Isoparaffin, Paraffin, Ceresin, Ozokerite, Cera microcristallina (Microcrystalline Wax),Vaselina, Olio Minerale (Mineral Oil) vengono ottenuti dal petrolio per raffinazione, sono quindi suoi sottoprodotti.
Il loro impiego nei cosmetici è principalmente dovuto al fatto che sono inodori, incolori, insapori e non irrancidiscono. Il loro costo è molto più contenuto rispetto a quello degli oli vegetali e sono più facilmente lavorabili. Ma sono assai poco compatibili con la nostra pelle. La ungono e, impedendone il ricambio idrico, provocano secchezza e desquamazione. Le paraffine ed i petrolati, in quanto impermeabili formano un film lipidico che ostruisce i pori ed impedisce il naturale ricambio idrico della pelle. Quindi hanno azione comedogenica ( porta alla formazione di punti neri sulla pelle) e inoltre l'occlusione porta a una proliferazione della fauna batterica nel tessuto epiteliale, riducendo l'equilibrio microbiologico. Nell'utilizzo prolungato si vedranno comparire impurità, la pelle tenderà a seccarsi, ingrigirsi e a non essere ossigenata
Per Parabeni, invece, si intende quei composti organici ottenuti dall’acido para- idrossibenzoico da cui deriva il nome.
Essi vengono utilizzati come conservanti e impediscono l’alterazione del prodotto grazie alle loro proprietà battericide e fungicide. I principali parabeni utilizzati sono:
methylparaben: utilizzato principalmente nei prodotti alimentari, ma anche shampoo e saponi
propylparaben: è presente in alimenti, farmaci e prodotti per l’igiene
ethyparaben: presenti negli alimenti
butylparaben: è quello maggiormente utilizzato in cosmetica
Nonostante queste sostanze siano presenti da molto tempo all’interno di creme e prodotti per il make-up, da qualche anno è stata messa in discussione la loro innocuità. Essi fungono da conservanti e antibatterici, garantendo la lunga durata dei prodotti cosmetici, dei farmaci e degli alimenti, però possono anche essere nocivi: è stato riscontrato che dopo la loro applicazione possono essere rintracciati nel sangue e questo perché vengono assorbiti dalla pelle. Ci sono continue diatribe sul fatto che i parabeni siano nocivi o meno, ma dal momento che esiste il rischio noi abbiamo deciso di non utilizzarli e di servirci delle sostanze estratte da prodotti presenti in natura che possono garantire una conservazione e una durata del prodotto anche di 1 anno e oltre

Siliconi

Come per i parabeni anche per i siliconi ci sono diatribe in merito alla loro innocuità o pericolosità. Essi “ sono polimeri inorganici basati su una catena silicio-ossigeno e gruppi funzionali organici legati agli atomi di silicio “ . Utili per le loro proprietà idrorepellenti, antistatiche, resistenti alle alte temperature e al tempo. Il compito dei siliconi è quello di rendere le texture dei prodotti morbide e setose e di formare uno strato/film protettivo su pelle e capelli. Se per questi ultimi può rappresentare un vantaggio (il fusto del capello viene protetto e “lucidato”) per la pelle invece (che traspira, ha i suoi batteri ed un suo film idrolipidico, è quindi un tessuto vivo) la presenza dei siliconi non è positiva, soprattutto nel corso del tempo, in quanto essi creano una barriera impermeabile impedendo la traspirazione, l’assorbimento di ulteriori sostanze nutrienti e idratanti della zona interessata. Ciò comporta occlusione dei pori e formazione di punti neri, in particolare se nel cosmetico in questione sono presenti altri ingredienti di origine non naturale. Un altro punto decisamente a sfavore dei siliconi è che inquinano l'ambiente, in quanto non sono biodegradabili e si accumulano nell'ecosistema acquatico.
Lo sapevi? Un'alternativa green ai siliconi è l'ingrediente coco-caprylate che è un derivato dell’olio di cocco: questo ingrediente è un liquido leggero, inodore e incolore, dona un tocco secco e setoso alle formulazioni dei prodotti destinati alla pelle di viso e corpo e anche per i capelli. E' biodegradabile, quindi buono per l'ambiente!

Peg

I Poli-Etilen-Glicoli (PEG) sono composti che “ derivano dalla polimerizzazione (etossilazione) dell’ossido di etilene con un substrato avente un idrogeno attivo (comunemente alcoli primari). L'etossilazione viene fatta utilizzando dei derivati del petrolio“. Esistono numerosi “PEG” che si differenziano sulla base della lunghezza delle molecole, a cui corrispondono differenti caratteristiche fisiche. Essi vengono utilizzati nei cosmetici come emulsionanti, come estrattori di principi attivi (solventi) e come tensioattivi ed umettanti. Seppur siano considerati ingredienti sicuri, siano biodegradabili e non irritanti per la pelle, durante il processo di etossilazione si possono formare molecole indesiderate, i cui possibilli quantitativi residui sono stati messi in dubbio. Siccome esistono alternative sicure all'utilizzo dei PEG, noi preferiamo usare quelle nei nostri cosmetici.

BHT e BHA

Il butilidrossianisolo (BHA) e il butilidrossiltoluolo (BHT) sono conservanti di sintesi utilizzati in cosmesi ma anche negli alimenti. Secondo alcuni studi possono risultare irritanti per pelle e mucose e inoltre sono classificati come potenziali interferenti endocrini, ovvero possono alterare il normale funzionamento del sistema ormonale maschile e femminile.
Meglio quindi non usarli e sostituirli con conservanti sicuri come ad esempio phenoxyethanol, ethylhexylglycerin, sodium dehydroacetate , benzyl alcohol, sodium anisate e sodium levulinate, lactic acid
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